«Essenzialmente è una vicenda di testa, di cultura, di convincimento che nasce da una riflessione, da una maturazione, da una assunzione, verrebbe da dire, di responsabilità piena. Vale per la sicurezza sul lavoro quel che in questi giorni ho scritto per la sicurezza dei dati personali: è una partita che deve andare oltre la stretta responsabilità legale. Le aziende devono capire che tutelare i dati in loro possesso (e che coinvolgono altri soggetti) è una responsabilità sociale. Lo stesso vale per la sicurezza: dobbiamo fare tutti il massimo possibile, superando gli stretti obblighi di legge. Ma questo si può fare se le aziende riflettono e capiscono che una morte in fabbrica è un peso insopportabile».
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via Sicurezza sul lavoro? La tecnologia c’è, ora serve la voglia – Giornale di Brescia